Mangiare pesce è salutare ma nello specifico, quanto il pesce azzurro fa bene al cuore? Alla domanda hanno tentato di rispondere i ricercatori della McMaster University in Canada mettendo insieme la più grande mole di dati fino ad ora considerata. La ricerca ha incrociato le risposte di diversi studi sull’alimentazione provenienti da più di 60 paesi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Internal Medicine.
Il pesce azzurro si caratterizza per l’alta presenza di acidi grassi omega-3, sostanze capaci di ridurre di circa un sesto, eventi cardiovascolari come infarti e ictus. Nella categoria di pesce azzurro rientrano specie come sardina, sgombro, aringa, acciuga e pesce sciabola. Tra le varietà di pesce non propriamente riconosciute come pesce azzurro ma ricche di omega-3 si inseriscono anche tonno, merluzzo e salmone. In questo caso, anche queste specie sono state considerate rilevanti per lo studio.
Dai dati è emerso come mangiare regolarmente pesce azzurro, almeno due porzioni a settimana, contribuisca alla prevenzione di malattie cardiovascolari negli individui già a rischio. Secondo il professor Andrew Mente che ha lavorato alla ricerca, si tratterebbe di un “significativo vantaggio” per coloro che riportano condizioni pregresse, riducendo fino al 15% la frequenza di episodi come infarti o arresti cardiaci. I benefici sarebbero più limitati per chi invece non presenti già patologie o elementi di rischio. Il beneficio in questo caso sarebbe di minore intensità ma comunque presente. “Questo studio – conclude Mente – ha importanti implicazioni per le linee guida sull’assunzione di pesce a livello globale ed indica come un aumento del suo consumo, in particolare di quello oleoso, può produrre un vantaggio cardiovascolare di media entità nei pazienti con patologie cardiovascolari”.
Fonte: Alimentazione & Nutrizione