E’ stato un biologo e fisiologo statunitense, noto soprattutto per i suoi studi sull’epidemiologia delle malattie cardiovascolari, che lo condussero a formulare le ipotesi sull’influenza dell’alimentazione su tali patologie e sui benefici apportati dall’adozione della cosiddetta DIETA MEDITERRANEA. Nei primi anni del dopoguerra il Dott. Keys si trasferì in Italia, a Pioppi, un villaggio di pescatori del comune di Pollica, nel Cilento, e vi rimase per 40 anni, studiando accuratamente l’alimentazione della popolazione locale notando come l’incidenza di malattie cardiovascolari fosse molto più bassa nei paesi del mediterraneo rispetto a quella degli Stati Uniti. La prima ipotesi considerata fu che questa differenza dipendesse proprio dalle abitudini alimentari.
Per verificare la sua intuizione fece partire uno studio che mise a confronto gli stili alimentari di 7 paesi: Finlandia, Olanda, Grecia, Italia, Jugoslavia, Giappone e Stati Uniti. Quello che poi divenne famoso con il nome di “Seven Countries Study”, confermò le sue ipotesi e ad oggi la mole di studi che avvalora le prime osservazioni di Keys è enorme.
La dieta Mediterranea è dunque lo STILE alimentare migliore per la prevenzione di malattie non trasmissibili (le cosiddette malattie del “benessere”) come quelle cardiovascolari, alcuni tumori, diabete, obesità, ipertensione, problemi digestivi, ecc. Va bene per tutte le età, per i sani e i malati e per tutte le popolazioni del mondo.
Nota bene: è più corretto parlare di stile, di modello mediterraneo (MM) perchè la parola “dieta” è forviante. Il MM non è una dieta alla moda, non lo ha “inventato” nessuno: non ha nulla a che fare con la Dieta a Zona, con quella Dukan, con la Tisanoreica o con la Dieta Lemme. Non è concepito per cominciare e finire tornando alle abitudini di prima, ma è un vero e proprio Stile di Vita che è stato OSSERVATO (appunto da Keys).
Il MM è contraddistinto dai seguenti principi base:
- “principio 0”: è’ il totale che conta. Non ci sono cibi buoni o cattivi, ma c’è uno stile di vita buono o cattivo.
- Alimentazione frugale, composta da piccole porzioni e adeguata al fabbisogno energetico di ognuno. (Se io introduco più calorie rispetto a quante ne brucio allora ingrasso…c’è poco da fare!)
- Attività fisica, ossia movimento costante, senza eccessi, prevalentemente aerobico.
- Utilizzo prevalente di cibi vegetali, ricchi di fibra come cereali integrali, legumi, verdura, frutta e semi oleosi.
- Pochissimi prodotti animali, prevalentemente pesce, latte o yogurt, uova, carni bianche.
- Apporto scarso, molto scarso, di carni grasse e salumi/formaggi.
- Quasi niente dolci.
Tutto ciò si traduce dal punto di vista nutrizionale in una alimentazione con poco colesterolo e grassi saturi, molti grassi insaturi, molta fibra (circa 30g al giorno), poche proteine (10-15% delle calorie totali), circa il 25-30% di grassi totali e il 50-60% di carboidrati (di cui zuccheri e quindi dolci al massimo un 10-15%).
Nulla è proibito quindi, ma tutto è in equilibrio. Ogni alimento ha le sue giuste porzioni e le sue corrette frequenze di consumo.
Fonti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=((mediterranean+diet+AND+Review%5Bptyp%5D)); Dott. Gabriele Bernanrdini
E’ stato un biologo e fisiologo statunitense, noto soprattutto per i suoi studi sull’epidemiologia delle malattie cardiovascolari, che lo condussero a formulare le ipotesi sull’influenza dell’alimentazione su tali patologie e sui benefici apportati dall’adozione della cosiddetta DIETA MEDITERRANEA. Nei primi anni del dopoguerra il Dott. Keys si trasferì in Italia, a Pioppi, un villaggio di pescatori del comune di Pollica, nel Cilento, e vi rimase per 40 anni, studiando accuratamente l’alimentazione della popolazione locale notando come l’incidenza di malattie cardiovascolari fosse molto più bassa nei paesi del mediterraneo rispetto a quella degli Stati Uniti. La prima ipotesi considerata fu che questa differenza dipendesse proprio dalle abitudini alimentari.
Per verificare la sua intuizione fece partire uno studio che mise a confronto gli stili alimentari di 7 paesi: Finlandia, Olanda, Grecia, Italia, Jugoslavia, Giappone e Stati Uniti. Quello che poi divenne famoso con il nome di “Seven Countries Study”, confermò le sue ipotesi e ad oggi la mole di studi che avvalora le prime osservazioni di Keys è enorme.
La dieta Mediterranea è dunque lo STILE alimentare migliore per la prevenzione di malattie non trasmissibili (le cosiddette malattie del “benessere”) come quelle cardiovascolari, alcuni tumori, diabete, obesità, ipertensione, problemi digestivi, ecc. Va bene per tutte le età, per i sani e i malati e per tutte le popolazioni del mondo.
Nota bene: è più corretto parlare di stile, di modello mediterraneo (MM) perchè la parola “dieta” è forviante. Il MM non è una dieta alla moda, non lo ha “inventato” nessuno: non ha nulla a che fare con la Dieta a Zona, con quella Dukan, con la Tisanoreica o con la Dieta Lemme. Non è concepito per cominciare e finire tornando alle abitudini di prima, ma è un vero e proprio Stile di Vita che è stato OSSERVATO (appunto da Keys).
Il MM è contraddistinto dai seguenti principi base:
- “principio 0”: è’ il totale che conta. Non ci sono cibi buoni o cattivi, ma c’è uno stile di vita buono o cattivo.
- Alimentazione frugale, composta da piccole porzioni e adeguata al fabbisogno energetico di ognuno. (Se io introduco più calorie rispetto a quante ne brucio allora ingrasso…c’è poco da fare!)
- Attività fisica, ossia movimento costante, senza eccessi, prevalentemente aerobico.
- Utilizzo prevalente di cibi vegetali, ricchi di fibra come cereali integrali, legumi, verdura, frutta e semi oleosi.
- Pochissimi prodotti animali, prevalentemente pesce, latte o yogurt, uova, carni bianche.
- Apporto scarso, molto scarso, di carni grasse e salumi/formaggi.
- Quasi niente dolci.
Tutto ciò si traduce dal punto di vista nutrizionale in una alimentazione con poco colesterolo e grassi saturi, molti grassi insaturi, molta fibra (circa 30g al giorno), poche proteine (10-15% delle calorie totali), circa il 25-30% di grassi totali e il 50-60% di carboidrati (di cui zuccheri e quindi dolci al massimo un 10-15%).
Nulla è proibito quindi, ma tutto è in equilibrio. Ogni alimento ha le sue giuste porzioni e le sue corrette frequenze di consumo.
Fonti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=((mediterranean+diet+AND+Review%5Bptyp%5D)); Dott. Gabriele Bernanrdini
dott. ssa Mormone Daniela