L’obesità è una patologia tipica, anche se non esclusiva, delle società dette “del benessere”. Essa è quasi sempre correlata ad altre malattie, tra queste:
- Malattie croniche;
- Patologie cardiovascolari (infarto, ictus, ipertensione, scompenso cardiaco);
- Diabete di tipo II;
- Patologie del fegato;
- Malattie della colecisti;
- Cancro al colon, mammella, colecisti ed endometrio;
- Disturbi endocrini e metabolici;
- Sindrome metabolica;
- Dislipidemia (trigliceridemia, colesterolemia);
- Influenze sulla funzione mestruale, fertilità e gravidanza;
- Irsutismo;
- Problemi debilitanti;
- Osteoartrosi e gotta;
- Malattie polmonari;
- Apnee notturne;
- Disordini psicologici;

Benefici associati alla perdita di peso:
Attraverso terapie nutrizionali specifiche è possibile curare e monitorare, con diversi gradi di efficacia, le condizioni patologiche associate direttamente e indirettamente all’alimentazione.
E’ dimostrato che una riduzione di peso del 10% è sufficiente a ridurre in modo significativo i rischi associati alla patologia dell’obesità ed è un obiettivo relativamente facile da raggiungere e da mantenere nel tempo. Rischio cardiovascolare.
- Una perdita maggiore di 5Kg è in grado di determinare una diminuzione del 50% del rischio di re-infarto;
- Osteoartrosi;
- Una diminuzione di 2 unità di BMI determina una riduzione del 50% il rischio di sviluppare un’osteoartrosi;
- Diabete;
- Una diminuzione di 5 Kg determina una riduzione del 50% del rischio di diabete;
- Apnee notturne;
- Modesti cali di peso corporeo (9 kg circa) sono in grado di diminuire il numero di apnee notturne Dislipidemie alcuni studi hanno dimostrato che per ogni Kg di peso corporeo perduto si osserva:
- Riduzione della colesterolemia totale di 2,28 mg/dl;
- Riduzione del colesterolo LDL di 0,91 mg/dl (7,7 mg/dl ogni 10 Kg di peso perso;
- Aumento del colesterolo HDL di + 0,07 mg/dl (3,5 mg/dl nel caso di perdita di 10 kg);
- Riduzione di 1,54 mg/dl della trigliceridemia Ipertensione arteriosa;
- Una perdita del peso corporeo del 10%, determina una riduzione della pressione sistolica e diastolica dell’8 e 7%.