La dieta vegana rientra tra le diete vegetariane, con la differenza sostanziale che non esclude solo il consumo di carne e pesce, bensì prevede l’eliminazione completa di tutti i prodotti di origine animale, compresi latte, derivati e uova.
Una dieta può definirsi vegetariana, infatti, se prevede l’esclusione di tutti i tipi di carne (suino, manzo, montone, agnello, pollame, selvaggina), prodotti a base di carne (salsicce, insaccati, patè, ecc.), pesce (incluso il sushi), molluschi e crostacei.
La dieta vegana non è un regime alimentare equilibrato e, per essere protratta nel lungo termine, necessita l’utilizzo di alimenti fortificati o di integratori alimentari; essa, oltre a non apportare le giuste quantità di alcuni nutrienti, contiene notevoli concentrazioni di agenti anti-nutrizionali chelanti, come: tannini (antiossidante), acido ossalico e fitati, che contribuiscono a ridurre ulteriormente l’assorbimento di minerali come ferro, calcio, zinco e selenio.
D’altro canto, la dieta vegana risulta molto utile nella prevenzione dell’aterosclerosi in quanto: riduce sensibilmente il colesterolo ematico (dislipidemia), è ricchissima di antiossidanti e, pur essendo piena di carboidrati, “dovrebbe” apportare quantitativi di fibra alimentare sufficienti a regolare l’indice glicemico dei pasti, scongiurando (di conseguenza) la glicazione delle proteine plasmatiche; la dieta vegana è utile anche nella cura delle iperuricemie e nella prevenzione degli episodi gottosi.