La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (astenia) che colpisce approssimativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani.

L’ integrazione con picnogenolo si segnala come una strategia efficace nel controllare i sintomi, in particolare quelli legati al dolore, determinando un minor ricorso a Fans e cortisonici.

Il picnogenolo è una miscela di sostanze antiossidanti estratta principalmente dalla corteccia di Pino marittimo francese (Pinus pinaster), da tempo riconosciuta dalla comunità scientifica come un potente antiossidante naturale. I componenti più rappresentativi del picnogenolo sono le pro-antocianidine oligomeriche (80-85%), la catechina, la taxifolina e gli acidi fenolici.

L’indicazione arriva da uno studio italiano pubblicato su Panminerva Medica, che vede come prima firma Gianni Belcaro, fondatore dell’Irvine Vascular Lab dell’Università di Chieti-Pescara.

La ricerca ha preso in esame 50 donne, tutte affette da fibromialgia idiopatica, divise in due gruppi: per quattro settimane 26 donne facente parti del primo gruppo hanno ricevuto picnogenolo (150 mg/die) + terapia standard mentre il secondo gruppo composto da 24 donne hanno ricevuto solo la terapia standard.

Da notale che le partecipanti avevano un Bmi inferiore a 26, non segnalavano malattie concomitanti, non assumevano farmaci e presentavano un livello elevato di stress ossidativo al momento del reclutamento.

I risultati hanno mostrato che la percentuale di pazienti che dovevano ricorrere a Fans era significativamente più alta nel gruppo che seguiva solo il trattamento standard rispetto al gruppo che hanno ricevuto anche il picnogenolo. Stesso discorso rispetto all’uso dei corticosteroidi.

“La supplementazione con picnogenolo sembra in grado di controllare l’intensità dei sintomi correlati alla fibromialgia” commenta Belcaro. “Questa potrebbe rivelarsi una strategia semplice e sicura per gestire i sintomi nella maggior parte dei pazienti, anche per periodi più lunghi, riducendo la necessità di ricorso ai farmaci”.

 

Fonti: Nutrienti e Supplementi

Dott.ssa Daniela Mormone

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