L’ansia è un termine largamente usato per indicare un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire. L’ansia di per sé, tuttavia, non è un fenomeno anormale. Si tratta di un’emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell’organismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa.
Nonostante la schiacciante prevalenza dei disturbi d’ansia nella società moderna, i farmaci e la psicoterapia spesso non riescono a raggiungere la completa risoluzione dei sintomi per cui un approccio complementare può consistere nell’affrontare le patologie metaboliche associate a malattie mentali e ansia attraverso interventi nutrizionali. Un recente articolo evidenzia i ruoli del microbioma e dell’infiammazione come fattori di influenza dell’ansia.
Esistono prove scientifiche che supportano alcuni specifici interventi nutrizionali:
- evitare dolcificanti artificiali
- evitare il glutine
- includere acidi grassi omega-3 nella dieta
- assumere curcuma
- integrazione con vitamina D
La psichiatria nutrizionale è un campo in crescita, a basso rischio e potenzialmente ad alto rendimento e può rappresentare un importante strumento per offrire alle persone che soffrono di ansia uno spettro completo di sollievo.